Quali sono gli elementi che nel counseling tradizionale facilitano il cambiamento?
Di seguito si è cercata di fare una sintesi sugli elementi che possano avere la maggiore rilevanza:
- una profonda riflessione sul vissuto del cliente, utile perché qualunque cambiamento possa affrontare l’individuo, sarà risolutorio e orientato alla crescita solo se parte da un cambiamento di consapevolezza;
- una conduzione, basata sulla responsabilizzazione personale, che consente al cliente di prendere le proprie decisioni e di porle in essere in libertà e autonomia; credo, infatti, che non esista apprendimento al di fuori dell’auto-apprendimento e non esista cambiamento che prescinda dalla volontà di chi deve/vuole cambiare;
- l’ascolto empatico e il clima di accoglienza e accettazione; in altre parole, il counselor non giudicherà mai;
- la centratura sulle risorse interne che il cliente già possiede, rispetto alle quali il counselor si limita a facilitarne l’utilizzo, ma senza imporre le sue opinioni o dispensare consigli, perché il rapporto instaurato è paritario e nessuno assume un ruolo dominante (del tipo medico-paziente).
Il counseling, più che una scienza, è un’arte, simile a quella antica che Socrate aveva chiamato “maieutica” (l’arte della levatrice) e che, passando attraverso il dialogo, riusciva a far “tirar fuori” all’allievo pensieri, desideri e obiettivi assolutamente personali, a differenza di quanti volevano imporre le proprie vedute agli altri con la retorica e l’arte della persuasione. Per questo mi piace pensare a Socrate come al primo grande counselor nella storia del counseling.
In definitiva, il counseling facilita a compiere quel passo verso il cambiamento che il cliente desidera, a partire dalle sue sole forze in modo che egli potrà, subito dopo, iniziare a “correre” da solo.
Nel sito di Assocounseling è possibile trovare una definizione approfondita del counseling.